Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure:
a) …
b)…
c) sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 ( Solo Vò per il Veneto) lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d);
Le disposizioni del presente decreto producono il loro effetto dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sono efficaci, salve diverse previsioni contenute nelle singole misure, fino al 3 aprile 2020.
Ogni commento appare superfluo: ma in Cina dove sembra che ci siano dati che incoraggiano a pensare che il picco sia stato raggiunto, hanno applicato misure assolutamente rigorose e con il pugno di forza che un regime come quello cinese può permettersi (licenziamento immediato dei responsabili della mancata applicazione di provvedimenti, addirittura arresti in alcuni casi, ecc.) L’Italia è il terzo paese al mondo per numero di ammalati e sta fronteggiando una vera e propria emergenza sanitaria che non si può risolvere evidentemente e per quello che ci è dato di sapere con provvedimenti blandi. Ci adetteremo anche alla mancata stretta di mano, anche al caffè seduti, anche alle gare senza pubblico. Noi non vediamo alternative. Le polemiche non faranno guarire nessuna degli ammalati nè risollevare il nostro paese da una situazione economica che rischia di divenire drammatica ogni giorno di più.
Speriamo ovviamente che chi di dovere chiarisca sopratutto quel passaggio sulle società sportive tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione; Quale società dilettantistica dispone all’interno della propria compagine di medici sportivi che possano sottoporre a controllo centinaia di persone fra atleti, dirigenti e allenatori ? Significa che tutti dovranno essere sottoposti a tampone ? e se risultasse che c’è anche un solo positivo come ci regoliamo ? E chi pagherà questi costi?
Federico Formisano