Azzurra Sandrigo – Berton Bolzano 3-0
AZZURRA SANDRIGO: Vicentini, Vitacchio, Peruzzo, Bigarella, Graziani, Jotic, Corra (Nouhou dal 62′), Burti, Pastore (Kuci dal 66′), Giacomoni (Di Felice dal 78′), Scanavin (Cafagna dal 85′). Allenatore Nicolè.
BERTON BOLZANO: Ambrosi, Placido, Mamoci (Elmi dal 64′), Costa, Maruzzo, Lovato, Munari (Greggio dal 62′), Cailotto, Cornale, Fabris ( Dordevic dal 83′), Moresco (Zebele dal 81′). Allenatore Zuccon.
Arbitro: Tochukwu di Rovigo
Servizio della redazione
Uno sguardo al cielo e uno al campo, così si presentano squadre allenatori e arbitro al comunale di Sandrigo.
Si gioca e subito Il Bolzano fa vedere che é venuto a giocarsi il derby a viso aperto, con quattro punte schierate: Munari e Fabris rapidi ed incisivi, Cornale e Moresco forza e potenza.
L’ Azzurra ribatte con la tecnica e velocità di Pastore, Giacomoni e Scanavin ed un centrocampo con superiorità numerica evidente.
Nel primo quarto d’ora Jotic e Graziani fanno fatica a prendere le misure agli attaccanti avversari che colpiscono un palo con Fabris e creano altre situazioni pericolose soprattutto su calcio d’angolo e punizioni. Vicentini risponde sempre presente con grande sicurezza nonostante le insidie del campo.
Dal 15′ i sandricensi prendono in mano il pallino del gioco sfruttando uno scatenato Scanavin sulla destra e i tre corazzieri del centrocampo, Corrà Burti e Bigarella, che dopo oltre due anni torna a giocare tutti i novanta minuti. Vitacchio e Scanavin scavano un solco sulla loro fascia di competenza e prima costringono ad un salvataggio sul palo Maruzzo; poi il folletto biondo fornisce un cross al bacio per Pastore che insacca di testa sul secondo palo.
Sulle ali dell’entusiasmo, gli azzurri continuano a spingere, Peruzzo attacca sulla sinistra mettendo in difficoltà Moresco e Costa. Prima della chiusura del tempo, punizione di Giacomoni sul secondo palo e altra incornata vincente di Pastore.
Il tempo si chiude con l’Azzurra che continua a guardare il campo, affamata di quel risultato che si vuole portare a casa o dopo la debàcle di Malo. Si rientra in campo con qualche cambio a livello tattico operato da mister Zuccon che trasforma la squadra in un 3-3-4 di glereaniana memoria. Partono subito forte gli ospiti, incitati dai tifosi giunti da bolzano, ma si crea solo qualche mischia.
Anzi dal ventesimo in avanti i ragazzi di Nicolé cominciano a pungere in contropiede, sfiancando la difesa avversaria con un lavoro incredibile di ripartenze e pressing.
I cambi operati danno immediatamente i loro frutti: Di Felice entra scatenato, si porta a spasso la difesa avversaria e serve a Pastore sulla linea di porta un pallone, che, come diceva Paolo Rossi ai mondiali dell’82, portava scritto sul cuoio “Basta spingere”.
Nouhou da freschezza al centrocampo, mentre Kuci vola sulla sinistra ubriacando di dribbling e impegnando in un’occasione il giovane portiere avversario Ambrosi. L’ espulsione di Costa sancisce la resa del Bolzano che comunque prova in ogni occasione ad impensierire la difesa azzurra, rinforzata nel finale da Cafagna sulla fascia destra.
Un risultato tutto sommato giusto, che regala il pallone della partita a Pastore che così può festeggiare alla grande il suo trentesimo compleanno.