Metti 600 persone in una location particolare, il tendone che abitualmente ospita la Festa del Baccalà, non per pasteggiare con il piatto tipico della cucina vicentina, ma per celebrare un momento particolare che fa onore a tutta la comunità sandricense: l’ingresso tra i pochi club della provincia, con più di cento anni di vita. Aggiungi la carrellata di ospiti importanti, la commozione per ricordi sbiaditi ma ancora degni di essere richiamati alla memoria, un clima allietato dalla presenza di tanti giovani, il connubio fra diverse generazioni: il risultato non può essere che un successo che il presidente Renzio Giaretta e i suoi attuali collaboratori non potranno che portare nel cuore a lungo.
L’Azzurra Sandrigo che allora si chiamava l’A.C. INTREPIDA nasce nel 1919, i suoi colori sono il rosso e il nero. Nel 1925 si inaugura il primo e regolare campo da gioco nel terreno tra il Patronato Ruffini e la Chiesa e per l’occasione viene cambiata la denominazione alla squadra in: A.C. FIDES INTREPIDA Nel 1930 L’A.C.FIDES INTREPIDA diventa G.S.DOPOLAVORO SANDRIGO e adotta la nuova maglia azzurra con bordo giallo., Nel 1946/’47 è iscritta alla Prima Divisione e viene assegnato un nuovo nome alla squadra che diventa: UNIONE SPORTIVA AZZURRA e il colore sociale è l’azzurro integrale.
Questa in rapida sintesi la cronistoria di 100 anni: in realtà come è stato ricordato più volte ieri sera è una storia fatta di sacrifici e di impegno, di gioia per le vittorie e di mestizia per le sconfitte, una storia però decisamente aggiornata ai tempi odierni dai numeri di un vivaio che è tra i migliori della nostra provincia.
Patrik Pitton vice presidente del Comitato Regionale Veneto ha parlato di un forte: arrivare a Sandrigo per lui giocatore della Marosticense era come entrare in un fortino difeso mirabilmente e con energia dai giocatori in maglia azzurra. E ancor oggi, anche questo è stato ricordato da molti tra gli intervenuti, il pubblico di Sandrigo è tra i più appassionati e numerosi di tutta la provincia.
E’ stata decisamente una bella serata: con Fabio Nicolè che messa da parte la tuta da allenatore ha indossato i panni del presentatore, dimostrando un bello stile e una cadenza e un ritmo inaspettati. Con tanti ospiti di riguardo, da Don Antonio del Patronato a Don Giovanni Sandonà, il parroco, dal presidente della Pro Loco, Antonio Chemello agli amministratori locali con il Sindaco Stivan in testa e con il suo vice Rigoni e gli assessori Cuman e Rigon. La Federazione rappresentata ad altissimo livello con il Presidente Ruzza e il suo vicario Pitton.
Con il Vicenza giunto in forze a dimostrare vicinanza e simpatia, suggellata dal regente gemellaggio con il Dg Bedin, il ds Magalini, il responsabile del settore giovanile Nicolin e sopratutto con un applauditissimo Mimmo Di Carlo, il mister a cui i tifosi affidano speranze di rinascita.
Ci perdoneranno tutti se non menzioneremo i loro interventi, ci vorrebbe un altro libro come quello scritto da Giuliano Fregi, nel 1992, il cui titolo “Azzurra amore mio” è da solo un manifesto dell’affetto e della riconoscenza.
Tra il pubblico notati anche ex giocatori e non solo dirigenti di società (come Marostica presidente del Berton, con il Ds Bertuzzo, Bottazzi, ds del Le Torri, Bizzotto ds del Rosà, Filippo Docimo, presidente della Riviera Berica, Fioravanzo, presidente della Junior Monticello con il dirigente Gumiero, Fabris presidente del Bp 93, Alberto Busato, Dario Bortoloso allenatore del Montecchio Precalcino, Marino Magrin, mister del Spf, e tanti altri) e assieme ai giocatori anche ex recenti dell’Azzurra come Andrighetto, Contro, e Maita a cui è toccato anche l’onore di premiare lo storico ex presidente Chemello.
Nicolè ha tracciato un percorso storico rifacendosi al citato libro di Fregi e si è soffermato su alcuni momenti che hanno toccato i cuori di molti: la rievocazione della grande impresa del 1959, quando la squadra di De Rossi e Volpato giunse fino alle finali nazionali di Roma.. Dei componenti di quella squadra erano presenti ancora alcuni dei protagonisti (Basso, Bernardi, Chemello, Nicoli, Parma, Moresco, Perdoncin, Bruno Casagrande, Trento, ecc,) che sono stati premiati con una pergamena consegnata loro da giovani della società.
Un secondo momento è stato quando sono stati ricordati tutti i presidenti dell’Azzurra Sandrigo e i presenti (o in loro rappresentanza figli e parenti) hanno ricevuto a loro volta un riconoscimento: Stefano Chemello, Pierangelo Zaccaria (hanno ritirato i figli), Augusto Sperotto, Luciano Scanavin (ha ritirato il figlio), Alfredo Nodinelli (ha ritirato la moglie) , Paola Maino, Aldo Pezzin , Sante Zaccaria, Franco Bellotto (ha ritirato il figlio)
Ed infine sono stati chiamati alcuni dei tifosi storici della società.
Sul vecchio campo dell’Arena che ancora oggi ospita gli allenamenti delle squadre dell’Azzurra (con l’eccezione del mese in cui si svolge la Festa del Baccalà), e che, come è stato ricordato dal presidente della Pro e da Don Giovanni verrà sistemato con il rifacimento degli spogliatoi, laddove oggi sono stati montati i padiglione della Pro Loco, la splendida serata volge al termine. Non prima però che la rodata organizzazione di Chemello e dei suoi volontari non dimostri la bravura e la rapidità di servire a tutti i convenuti il menu della serata: gnocchi al baccalà e baccalà alla vicentina con polenta inaffiati dai vini di Breganze in un clima allegro e animato da grande semplicità e passione. Anche noi non possiamo che rivolgere l’augurio che già in molti hanno fatto: altri cento di questi magnifici anni, vecchia Azzurra !!
l’intervento di Mimmo Di Carlo
Articolo e foto di Federico Formisano