Ieri abbiamo pubblicato la notizia che il Le Torri ha tesserato l’attaccante nigeriano Ogorchukwu Monye che viene dalla formazione dell’Agromarina che disputa il campionato Aics. Ma secondo noi questa vicenda merita di essere approfondita e raccontata: è una vicenda non nuova ma che qualcuno scommette poter avere un lieto fine. Perché questo ragazzo di 20 anni, ha tutto per diventare un buon calciatore. E i miglioramenti che ha fatto nell’ultimo periodo depongono a favore di un ulteriore salto di qualità.
Ma ecco la vicenda umana: Ogor come semplicemente lo chiamano all’Agromarina, arriva dalla Nigeria due anni orsono dopo il solito viaggio della speranza su qualche barcone. Nel suo paese Ogor è sposato ed ha un figlio. Una cosa che non può sorprendere in Africa che sarebbe inusitata in Italia: diventare padri a 18 anni ed essere obbligati a cercare fortuna all’estero per mantenere la famigliola. Ogor vive all’inizio all’Hotel Adele seguito da una cooperativa, la Meditarraneo che dopo la chiusura dell’Adele lo sposta al Baronio. In Viale Trento sede del Baronio c’è un campo di calcio e Ogor che ha la passione nel sangue comincia a dare calci ad un pallone. Si intuisce che è un talento naturale ma tecnicamente è grezzo e dal punto di vista tattico non sa ancora rispettare le regole più elementari dello stare in campo.
L’Agromarina è una squadra, nata nel 2005, che partecipa al campionato Aics e che accoglie anche ragazzi che vengono da lontano. Il presidente Francesco Marcuzzi ci racconta che il primo ad arrivare, tre anni fa, fu il nigeriano Kanama, che lo scorso anno ha giocato con la Stanga in prima Categoria e che adesso è tornato all’Agromarina. Con Kanama arrivarono anche altri amici nigeriani ed un camerunese e appunto due anni fa loro portarono all’Agromarina Ogor. Gli sono state date le scarpe per giocare e attraverso il linguaggio del calcio si è cercato di migliorare l’Italiano che gli veniva già insegnato presso la cooperativa.
“All’inizio il ragazzo non fece una grande impressione- racconta Marcuzzi – si vedeva che aveva dei mezzi tecnici notevoli e soprattutto capacità atl
etiche e fisiche importanti, ma non le utilizzava nel modo migliore. Poi all’inizio della scorsa stagione è arrivato nella nostra squadra un giocatore di grande esperienza come Alessandro Rocco che si è preso a cuore Ogor ed ha cominciato ad insegnargli come stare in campo, come muoversi, la furbizia tattica che un attaccante deve avere e Ogor è letteralmente esploso. Nel solo girone di ritorno ha realizzato 25 gol trascinando la nostra squadra che finora non aveva mai ottenuto grandi risultati alla finale Aics. “
A vedere quella finale c’erano anche alcuni dirigenti calcistici fra cui il vicepresidente del Le Torri Cavalli, il quale si è
preso a cuore quel ragazzo. Ogor ha iniziato ad allenarsi con Pippo Lelj e nel frattempo la segreteria del Le Torri ha iniziato a produrre la documentazione per il tesseramento. In Aics c’è meno burocrazia per quanto riguarda il tesseramento dei giocatori stranieri, mentre la Figc , giustamente, pretende di capire se il giocatore viene già da esperienze nel paese natio cercando di fare in modo che siano dei veri dilettanti i nuovi arrivi dall’estero. Alla fine, superate tutte le difficoltà burocratiche, il tesseramento è stato accolto: Ogor entra nella rosa del Le Torri. In base al regolamento dell’Aics dal momento in cui verrà convocato con la squadra FIGC non potrà giocare in Aics mentre fino alla settimana scorsa il ragazzo ha potuto anche continuare a svolgere attività con i compagni di Agromarina. Ovviamente dipenderà da Pippo Lelj convocare o meno il giocatore. Il Le Torri dispone di una batteria di attaccanti notevole e Ogor dovrà mettersi in competizione con personaggi come Bressan, Scanferla, Dal Lago, Donadello e c. Ma Cavalli ci crede e il suo ottimismo sulle doti del ragazzo potrebbe essere contagioso.
Ogor ha appena concluso un contratto a Venezia in un albergo come lavapiatti, attende un’altra attività che possa permettergli di mandare qualche soldino a casa e intanto sogna.. sogna un campo di calcio, una maglia n.9 e una carriera da calciatore. In fondo sognare costa così poco. Buona fortuna Ogor