Ieri pubblicati su Calciovicentino.it :
nell’edicola del giovedì: la consueta storia di ordinaria dabbenaggine con l’ennesimo giocatore passato per Vicenza e poi lasciato andare… https://www.calciovicentino.it/2019/02/14/ledicola-del-giovedi-quanti-ce-ne-dovranno-scappare-ancora/
Il punto sulla Promozione con l’analisi di Antonio Bottazzi, i top della settimana e le classifiche marcatori dei due gironi aggiornate. https://www.calciovicentino.it/2019/02/14/la-promozione-di-antonio-bottazzi-top-e-marcatori//
L’analisi del girone E di seconda Categoria, con le cronache e la classifica marcatori aggiornata https://www.calciovicentino.it/2019/02/15/seconda-categoria-girone-e-il-punto-dopo-21-giornate/
A
Arzignano: Mister Di Donato torna sulla gara con il St Georgen: “Partita perfetta: abbiamo disputato una grandissima gara, da squadra che sa quello che vuole. L’abbiamo chiusa subito, partendo fortissimo, e poi l’abbiamo gestita magnificamente. Appena abbiamo potuto l’abbiamo chiusa. I ragazzi sono stati eccezionali, la prestazione è stata ottima”. Avete conquistato la quarta vittoria di fila, e l’ottavo risultato utile consecutivo: come valuti il momento della squadra? “La squadra sta benissimo, stiamo prendendo reale consapevolezza del nostro valore e come dobbiamo affrontare ogni singola partita. Stiamo bene dal punto di vista psicofisico; i ragazzi credono in quello che stanno facendo e soprattutto si stanno divertendo”. Nella prossima partita giocherete in trasferta a Montebelluna. Che partita dobbiamo aspettarci? Che caratteristiche dell’avversario dovrete tenere sotto maggiore attenzione? “Ci aspetta una partita importantissima; dobbiamo puntare al bottino pieno, perché il campionato è ancora lungo e non abbiamo ancora fatto niente. Cercheremo di fare la partita; loro sono una buona squadra, che sta cercando di togliersi da una situazione complicata. Sarà partita dura, su un campo ostico, però questo non deve spaventarci, anzi. Dobbiamo sapere che fuori casa abbiamo dei valori ottimi, quindi dobbiamo andare a Montebelluna a cercare di fare risultato”. Avrai assenti o sarete al completo? “Dovremo valutare le condizioni di Valenti, uscito nel primo tempo della partita col St. Georgen, se recupererà saremo al completo”. Qual’è la condizione psicofisica con cui la squadra sta per entrare nell’ultimo terzo di stagione? “La condizione è buona, è evidente. Ora dobbiamo mantenere alta la concentrazione; sappiamo di non poter sbagliare, ma questo non ci deve creare tensione, ma solo stimoli. Dobbiamo curare i particolari, pensando partita dopo partita, senza guardare la classifica, che guarderemo solo il 05 maggio”. Nicola Ciatti Ufficio Comunicazione ASD Arzignano Valchiampo
D
Dopo il caso Michael D’Eramo, In passato sono transitati nel vivaio biancorosso o sono nati nella nostra provincia numerosi giocatori che oggi giocano con club di A e di B. Eccoli allora i nostri talenti mancati
Matteo Anzolin, difensore del 2000, attualmente nel vivaio della Juventus dopo le giovanili con il Vicenza
Andrea Beghetto, centrocampista del 1994, cresciuto nel Montebelluna e nel Padova, attualmente al Frosinone in B
Luca Bittante, difensore del 1993, nato a Bassano, cresciuto nella Fiorentina (anche nel vivaio biancorosso) attualmente al Cosenza in B, ha giocato in A con Cagliari ed Empoli
Luca Clemenza, attaccante del 1997, cresciuto nel Crespadoro, nel Montecchio e nel Vicenza prima di passare alla Juventus. attualmente al Padova in B e in precedenza all’Ascoli.
Manuel Lazzari, esterno del 1993, nato a Valdagno, da due stagioni in A con la Spal (48 partite e 2 reti) ha giocato anche nel vivaio biancorosso e nel Montecchio
Filippo Lora, centrocampista del 1993, nato a Valdagno, cresciuto nel Milan, 5 stagioni con il Cittadella in B, da gennaio al Monza.
Luca Vido, attaccante del 1997, nato a Bassano, cresciuto nel Milan; quest’anno al Perugia in B (7 reti in 21 partite)
GianMaria Zanandrea, difensore del 1999, nato a Noventa, attualmente nel vivaio della Juventus. Con una squadra così unita a Zonta e Zarpellon che sono rimasti in casa dove potrebbe andare il Vicenza ?
Eccolo l’11 risultante: Costa, Anzolin, Beghetto, Bittante, Zanandrea; Zonta, Zarpellon, Lazzari, Lora (D’Eramo); Vido, Clemenza.
M
Matera escluso dai campionati: la C perde un’altra squadra, Questa le dichiarazioni del Presidente della lega Ghirelli: Sono addolorato dell’esclusione dal campionato Serie C del club calcistico di una tra le più belle città del mondo come Matera. È una sconfitta, è così che io la considero. È una sconfitta perché esce un club di grandi tradizioni calcistiche. È una sconfitta per il sistema calcio perché il Commissario Coni-Figc non avendo fatto rispettare le regole, all’inizio del campionato, è stato causa di una caduta di credibilità seria. Chiedo scusa ai tifosi del Matera perché avrebbero meritato di evitare un lungo percorso di sofferenza. Rilevo una cosa importante: le regole vanno rispettate e se non si rispettano se ne esce sconfitti”.
Morire a dodici anni giocando a pallone: Stava giocando con gli amici al campo da calcio dell’oratorio di Arsiero, come aveva fatto tante altre volte. Un po’ di svago, quattro calci al pallone in una giornata soleggiata, con temperature più alte di quelle che ci si aspetta in questa stagione. All’improvviso Samuele Meneghini, 12 anni, residente in paese si è accasciato a terra. È accaduto poco dopo le 17 di ieri. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, pare che poco prima di cadere a terra il ragazzo avesse cominciato a boccheggiare, come se non riuscisse a prendere il respiro. I compagni di gioco si sono subito resi contro della gravità di quanto stava succedendo al loro amico e sono accorsi in suo aiuto, ma il ragazzino non rispondeva ai richiami e non dava segni di vita. (dal Giornale di Vicenza) Alla famiglia Meneghini le condoglianze del nostro sito
S
San Giorgio in Bosco: l’intervista della settimana a Marco Rodato (vicentino ha giocato con il Romano, il Nove, il Mussolente, Quando sei nato e dove? 12.07.1990 a Thiene. Ruolo? Trequartista. Qual è la partita che ricordi con più affetto e perché? Sicuramente quando ho esordito a 17 anni in Serie D a Montebelluna, contro il Montecchio. L’esordio è una cosa che ti porti sempre dentro. Un gol che ricordi con particolare affetto? È stato in un Vedelago-Mussolente. Io iniziai la stagione a Vedelago, poi per una serie di vicissitudini con presidente e direttore sportivo rimasi a casa prima del mercato, restando fermo 2 mesi. Il caso ha voluto che io andassi al Mussolente e che la prima partita al mio rientro fosse proprio contro il Vedelago a Vedelago. Dopo 30 secondi dall’inizio feci un gol e vincemmo così la partita 1-0. Quello è un gol che ricordo volentieri. Se potessi rigiocare una partita, quale sarebbe e perché? Rigiocherei sicuramente, anche perché è il mio ricordo sportivo migliore in termini di vittorie, la partita giocata l’anno scorso a Rosà che ha sancito la vittoria del campionato. Feci anche gol. È il primo ed unico campionato che ho vinto finora, quindi la rigiocherei perché è stata un’emozione incredibile: dal pre partita al triplice fischio dell’arbitro. Come è nata in te la passione per il calcio? In realtà io non ero molto appassionato, ma ho un fratello più grande di due anni che iniziò a giocare a calcio all’età di 7 anni ed io, che avevo 5 anni, per imitare lui, iniziai a tirare calci al pallone… Tuo fratello gioca ancora a calcio? No, ha smesso da 4/5 anni. Non ha portato avanti questa carriera, ma era un buon giocatore.
Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio? Sicuramente i momenti condivisi con mio fratello. Ricordo le domeniche trascorse a guardare le partite su Telepiù oppure a giocare in giardino uno contro uno fino a quando non scendeva il sole. Partite infinite. Hai un giocatore a cui ti ispiri? Non c’è un giocatore a cui mi ispiro particolarmente, diciamo che sono più gli esempi che cerco di prendere da alcuni giocatori, come nel caso di Maldini, essendo io milanista. Sono grandi emozioni quelle che i milanisti hanno provato nel vederlo giocare ed alzare tutti quei trofei. Una figura sportiva incredibile. Hai un soprannome? Solo Roda, abbreviano il cognome in campo per essere più sbrigativi. Qual è il momento più importante legato al calcio e alla tua famiglia? Ne ho due. Il primo quando con il Mussolente giocammo a Godego e feci un gol su punizione, pareggiando 1-1. In quell’occasione mio papà mi disse “bravo” per la prima volta, non era usuale per lui complimentarsi. Il secondo è legato alla vittoria dello scorso anno in campionato. Mia mamma non era stata bene di salute e mi fece un grande regalo venendo a vedere la finale. Era la prima volta che mi vedeva giocare in prima squadra, non veniva a vedermi dai tempi delle giovanili. È stata una grande emozione. Qual è la scelta che rifaresti e quella che non rifaresti nel tuo percorso calcistico? Dire la scelta che non rifarei è abbastanza semplice, perché mi sono trovato molto male in una società, nella quale mi ruppi il ginocchio e ci furono anche problemi legati ai rimborsi. L’errore fu quello di tornarci 2 anni dopo. Avevo un amico che giocava lì ed insistette così tanto che alla fine ritornai per dividere il campo con lui, che per me era un fratello. Direi che la scelta che non rifarei è quella di dare una seconda occasione a questa società. Ho due scelte, invece, che rifarei assolutamente. La prima è il passaggio dal Vedelago al Mussolente, perché conobbi delle persone importanti, con le quali ho condiviso il campo e con le quali ancora oggi condivido la vita fuori dal campo. La seconda scelta è quella di scendere di categoria per abbracciare il progetto ambizioso del San Giorgio in Bosco. Non è mai semplice accettare di scendere di categoria, io non avevo mai fatto la Prima, quindi è stata una scommessa e visto come è andata a finire direi che è una scelta giusta. Se non avessi fatto il calciatore, quale sport ti sarebbe piaciuto praticare? A me piace tantissimo andare a sciare, quindi sicuramente mi sarei buttato sullo sci. Come ti vedi tra 10 anni e dove? Immaginarmi ancora nel mondo del calcio sarebbe fantastico, perché significherebbe che avrei ancora la condizione fisica per poter giocare a quasi 40 anni, sarebbe un lusso. Se così non fosse, mi piacerebbe comunque rimanere nell’ambiente, perché ha condizionato tutta la mia vita. Mi piacerebbe magari fare qualcosa con i bambini, sarebbe dura stare senza calcio.
V
Lr Vicenza: Sulla corsia di destra (per sostituire gli assenti Davide Bianchi e Salviato) mister Serena ha provato ieri il centrocampista Laurenti; rimane sempre la possibilità di uno spostamento in fascia di un centrale (Bonetto o Pasini). Si è allenato anche Curcio che dovrebbe essere tra i convocati. Recuperato in pieno anche Cinelli.
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