Articolo di Federico Formisano, foto di Debora Giorio
Noi giornalisti di solito facciamo domande. Sarò per questo che ieri sera quando ci siamo sentiti porre una richiesta abbiamo risposto un po’ di getto, forse senza nemmeno pensare che la risposta avrebbe potuto indispettire il nostro interlocutore. Ma quando Leopoldo Torresin, uno dei protagonisti di questa epopea incredibile, di questa impresa da titani ci ha chiesto “ Pensavi quattro anni fa quando sei venuto per la prima volta alla nostra presentazione con la squadra in Promozione che ci avresti ritrovato oggi in Serie D?” la mia risposta è stata semplicemente un no. Ma quanti nei miei panni, avrebbero potuto dare una risposta diversa.. quanti avrebbero potuto immaginare che un centro di 3802 abitanti (dati del 31 maggio 2017) avrebbero potuto creare un fenomeno calcistico di così grande portata e valenza ???
Effettivamente nel mio peregrinare per campi da calcio e sedi societarie non ho ricordi di una società espressione di un centro come questo che riuscisse a transitare in otto anni dalla seconda categoria alla quarta serie Nazionale. Forse in altre regioni è avvenuto ma da noi non penso proprio. Nel 2010/11 il Cartigliano vince il campionato di Seconda, nel 2012/13 quello di prima, nel 2015/16 quello di Promozione, nel 2017/18 quello di Eccellenza. Ma anche ieri sera, in realtà, la risposta a questa domanda era evidente nelle affermazioni dei protagonisti e nel loro vivere con grande misura questo evento. A Cartigliano negli anni si è formato un poule di persone con valori, con conoscenza del mondo del calcio, con equilibrio e tutto il resto è venuto spontaneo e quasi con semplicità: metti un presidente semplice ed istintivo come Augusto Compostella, metti al suo fianco dei dirigenti capaci ed appassionati come Walter Borso e Giuseppe Baggio. Metti un imprenditore intelligente ed esperto come Alfio Pizzato e un direttore sportivo conoscitore di cose calcistiche come Leopoldo Torresin.
Poi ciliegina sulla torta dal 2014/15 mettici un allenatore come Alessandro Ferronato che ha ottenuto, giova ricordarlo, un secondo ed un primo posto in Promozione, un settimo ed un primo posto in Eccellenza.-
Ecco un poule! Un team di persone appassionate e consapevoli. Che conoscono il termine misura. Soprattutto. Che con intelligenza scelgono nuovi partner: ed uno di questi è stato presidente di una società di serie D: Giovanni Panni, imprenditore che a Tezze con Stelio Carletto ha creato il fenomeno EuroTezze con Cunico in panchina e un secondo posto davanti a squadre blasonate ed importanti. Ma anche Panni sembra quasi accettare uno scommessa (“venivo a vedere qualche partita del Cartigliano, alla fine del girone d’andata con la squadra quinta in classifica, ho detto se vincete il campionato ci sarò anch’io con voi nel progetto Cartigliano. Passano i mesi ed il Cartigliano vince il campionato. Il lunedì mattina mi telefona Compostella e mi chiede se mi ricordo la scommessa e l’impegno. Certo che me lo ricordo ed è per questo che sono qui con la consapevolezza che dietro a queste persone non c’è solo Cartigliano ma c’è tutto un comprensorio, un’area che calcisticamente vuole ancora dire la sua!” )
In sostanza si sa bene dove si è arrivati ma non si vuole perdere i riferimenti un pò terragni ma sopratutto molto concreti, e quel continuo citare i giovani e l’esperienza del Faiplay Football Camp né è la dimostrazione. La misura e la sobrietà sono caratteristiche di solidità e di intelligenza in questo calcio impazzito, dove la gente compare e sparisce nel giro di un anno. Mi ricordo un episodio di tre mesi quando a Marostica in occasione dei play-out chiesi a Compostella: ma adesso andate a Bassano ? Era infatti appena successo il ribaltone di Rosso con il Mercante improvvisamente svuotato dai colori giallorossi. Il presidente mi guardò in tralice con il suo sguardo ammiccante e mi disse “ Non semo mia mati ! La serie D si fa a Cartigliano!” E credo che nessuno, nemmeno nell’anticamera del cervello, abbia mai pensato seriamente di spostarsi seppur a pochi chilometri di distanza.
Anche Alfio Pizzato spiega questa cultura del sobrio “Certo ci rendiamo conto che la D è un campionato importante e di responsabilità, ma sappiamo anche di volerci impegnare in qualcosa in cui crediamo e in cui abbiamo sempre creduto. In fondo gli imprenditori debbono in qualche modo assumersi responsabilità per il loro territorio”
E così che lo scenario è diverso ed il Cartigliano è atteso dalle trasferte a St Georgen e a Bolzano nel lontano Alto Adige o in Friuli, ma che in fondo poco cambia, se si adotta un metro ed un equilibrio nelle scelte. Non cambia la sede (ma d’altra parte chi dispone di una location così prestigiosa come Villa Cappello ?) non cambia lo stile sobrio di un rinfresco confezionato dai cuochi della società a base di tramezzini, panini e un buon bicchiere di vino. Tra gli ospiti c’è sempre il Sindaco Guido Grego, accompagnato dal consigliere delegato Massimiliano Gnoato e dall’ex Sindaco Germano Racchella, oggi parlamentare, e il Sindaco ribadisce secco “ Sento parlare di favole e di sogni.. in realtà prima di tutto ci sono affermazioni di valori che mi rendono orgoglioso di quello che è stato fatto: è vero che tutto questo era inimmaginabile qualche anno fa ma è la base di partenza quella che ci ha fatto sempre ritenere di essere sulla strada giusta. Qualcuno ha scritto che il Sindaco si scopre tifoso: non è così perché io ho sempre creduto soprattutto in questo modo di affrontare la politica dello sport, perché credo che quello striscione che campeggia nel campo dove i giovani leggono l’importanza dei valori, sia l’espressione più alta e più vera di quello che Cartigliano rappresenta” .
Per onestà la società qualche passo in avanti lo ha compiuto: sul piano tecnico con il ds Torresin che si è dato da fare e ha rinforzato la squadra in quasi tutti i ruoli. In porta è arrivato Marco Farina, del 1999, dal Montebelluna. In difesa Simone Bragagnolo, classe 1996, dalla Piovese e Mattia Mazzon del 1998, dalla Luparense. A centrocampo, Kevin Appiah del 1993 dal Trento, Stefano Michelon dal Sarcedo ed Enrico Marchese del 1997 dal Cornuda, e come esterno Simone Moretto, classe 1998, dal Rosà. In avanti importanti gli arrivi di Salif Nonni del 1992, dalla Juventina Laghi, di Nicolò Visinoni del 1995, dall’Union Pro e Alberto Paiolo, del 1999, svincolato dal vecchio Vicenza. Ma si è anche badato a mantenere un gruppo con i vari Bortignon, Pellizzer, Miotti, Faresin, Murataj, Di Gennaro, Stocco, Xausa, ecc. a comporre ancora lo zoccolo duro di una squadra vincente come poche.
E lo ha compiuto nell’organizzazione con una struttura più adeguata e pronta nel settore dell’informazione (con Alex Juliano pronto a dare informazioni attraverso i social ma anche con un nuovo sito che attendiamo con curiosità) e con una nuova app per android e cellulari che potrà rispondere alle esigenze moderne della comunicazione. Nell’organizzazione sono entrate nuove figure di cui ci sarà modo di parlare più avanti.
La conclusione della presentazione è stata affidata ad Alessandro Ferronato, che come sempre, non ha detto cose banali, ma a lui, se ce lo acconsentite, dedicheremo un apposito spazio, perché secondo noi lo merita lui, per quello che ha fatto in questi anni, ma lo merita anche la non banalità delle cose che ci ha detto. Ma non sarà l’unico tra gli intervenuti a cui dedicheremo una seconda puntata: a Cartigliano a raccontare episodi a manetta di qualche anno fa c’era anche Sergio Campana, avvocato ed ex presidente dell’Aic che proprio qui ha iniziato a giocare a calcio tanti anni addietro. Anche a lui dedicheremo un articolo a parte
La rosa:
Portieri:Yari Bortignon (93), Marco Farina (99, dal Montebelluna), difensori: Simone Bragagnolo(96 dalla Piovese), Matteo Faresin (88), Luca Lorenzin (99), Mattia Mazzon (98 dalla Luparense), Alessandro Miotti (84), Edoardo Parise (98) Alex Pellizzer (95), centrocampisti: Kevin Appiah (93 dal Trento), Enrico Marchese (99 dal Cornuda), Leonardo Mattioli (93), Stefano Michelon (2000 dal Sarcedo), Simone Moretto (98 dal Rosà), Jurgen Murataj (94) Riccardo Ronzani (2000), Andrea Stocco (98), Gabriele Xausa (96) attaccanti: Nicola Bizzotto (2000), Edoardo Di Gennaro (93, 28 presenze e 18 reti) Riccardo Moro (99), Salif Nonni (92 dalla Juventina Laghi), Alberto Paiolo (99 dal Vicenza), Nicola Visinoni (95 dal Union Pro).
Lo staff: allenatore: Alessandro Ferronato, preparatore atletico: Ivan Pozza; collaboratori tecnici: Cristian Zonta Mauro Cerantola.