Serie C

Menti troppo ospitale: passano gli ospiti della Reggiana

Vicenza:  Valentini; Bianchi, Milesi, Magri, Jakimovski; Tassi (Giacomelli dal 53′), Romizi, Giorno (Alimi dal 46′); De Giorgio (Giusti dal 87′); Ferrari, Comi. A disposizione: Fortunato, Segantini, Bangu, Malomo, Tardivo, Lovato, Sacchetto, Addolori. Allenatore: Zanini

ReggianaFacchin; Ghiringhelli, Spanò, Crocchianti, Panizzi; Riverola ( Vignali dal 64′), Bovo, Carlini; Cattaneo (Rosso dal 64′), Altinier (Bobb dal 83′), Cesarini (Cianci dal 71′). A disposizione: Narduzzo, Viola J., Bastrini, Palmiero, Lombardo,  Zaccariello. All. Sergio Eberini

Arbitro: Manuel Volpi  di Arezzo; assistenti

Spettatori: 7812 paganti con 6731 abbonati e buona rappresentanza della tifoseria ospite.

Il Menti è terra di conquista e per fortuna che i biancorossi conquistano vittorie a nastro fuori casa. La sintesi della serata è questa: un Vicenza comunque mai domo e anche abbastanza sfortunato nelle situazioni clou lascia la posta piena ad una formazione granata non trascendentale ma solida in difesa e puntuale nelle situazioni clou.

Zanini conferma le impressioni della vigilia, Malomo va solamente in panchina e la difesa si presenta rinnovata per tre quarti con Milesi unico confermato e Bianchi, Magri e Jakimoski per Malomo, Crescenzi e Giraudo.  Questo fatto si noterà in campo con qualche meccanismo spesso non del tutto oliato sopratutto nel reparto arretrato dove Magri è sembrato il più impacciato e dove a Jakimoski manca la continuità.

Mister Eberini a sua volta conferma le impressioni della vigilia con Genevier assente e con il centrocampo imperniato su Riverola e Bovo con Carlini spesso nella trequarti avversaria e l’ex bassanese Cattaneo esterno a destra.

Il primo tempo è giocato alla pari dalle due squadre: nel Vicenza ci sono alcune sgroppate imperiose di Jakimoski sulla fascia sinistra e un paio di azioni tambureggianti di De Giorgio che non trova sponda in Ferrari e Comi.

La Reggiana cerca la penetrazione per linee centrali sulle quali la difesa biancorossa è spesso in affanno anche se al momento della conclusione c’è sempre un difensore che riesce a fermare le conclusioni più pericolose.

Al 43′ però la squadra granata (stasera in maglia verde) passa in vantaggio: Cesarini furbescamente si libera di Jakimoski con un intervento dubbio, il difensore biancorosso va per le terre urlando a più non posso, l’azione prosegue senza intervento arbitrale (se non per il fallo almeno per il giocatore a terra) e Cesarini va a raccogliere in piena libertà il cross in area e a realizzare la rete del vantaggio.

Si torna in campo con un Vicenza decisamente diverso e più tonico: entra subito Alimi al posto di Giorno e dopo 2′ il Vicenza pareggia ma l’arbitro ed il collaboratore di linea annullano. Vista al rallenty l’azione sembra chiara: sul traversone di Jakimoski,  Alimi non è in offside ma prima che la palla arrivi al centrocampista c’è un tocco di testa che libera il giocatore davanti alla porta. Il fuorigioco può anche starci ma certo la sfortuna ci ha messo lo zampino in entrambi gli episodi a cavaliere dei due tempi.

Zanini non indugia e manda dentro anche Giacomelli togliendo Tassi. Jack va a fare il trequartista con De Giorgio spostato a destra.

Il Vicenza vive probabilmente la sua fase migliore di partita con il pubblico che sostiene la squadra a gran voce: Bianchi cerca il palo più lontano ma Facchin ci arriva ed allontana; poi un incursione di Giacomelli (poteva tirare?) viene intercettata dal capitano Spanò che rischia l’autogol per anticipare Ferrari.

Ma la Reggiana anche con molto mestiere e qualche ruvidezza che induce l’arbitro a sventolare per ben cinque volte il cartellino giallo ai grintosi emiliani,  riesce a tenere i biancorossi lontani dalla porta di Facchin.  Giacomelli e c.  ci mettono anche del loro nel non riuscire a trovare il pareggio sbagliando appoggi elementari e non riuscendo mai a saltare l’avversario. In particolar modo Giacomelli almeno per venti minuti (finchè non si sposta sulla sua abituale posizione di esterno sinistro) non riesce a posizionarsi tra le linee e a cercare l’affondo decisivo.

Le pagelle di Federico Formisano

Valentini: 6 poco impegnato ma sempre attento; sul gol non può nulla visto che  Cesarini gode di beata solitudine

Parata di Valentini

Bianchi: 6,5 La fase di spinta è buona, mentre qualche sbavatura in copertura si avverte. Ritrova abbastanza presto ritmi gara e continuità che per uno che giocava 90′ da mesi sono già un buon risultato. Di fatto la conclusione in porta del Vicenza più pericolosa è sua.

Magri 5,5  di testa è sicuramente forte anche se qualche disimpegno poteva essere piazzato laddove c’erano maglie biancorosse anzichè il deserto. Ma il piede appare decisamente poco aggraziato e nel primo tempo da una sua incertezza per poco non nasce una situazione pericolosa. Ancora da migliorare l’intesa con Milesi

Milesi 6:  il piede è sicuramente più educato di quello del compagno di reparto; entra nell’azione del pareggio annullato.

Jakimoski 5,5: si vede che i fondamentali non gli mancano ( da ricordare la conclusione al volo di esterno non lontana dalla porta nel primo tempo ed un paio di bei traversoni nella ripresa) ma la condizione appare ancora approssimativa e lo si vede quando stenta a rientrare rapidamente. Nell’occasione del gol subito sembra un pò ingenuo e goffo sia nell’andare per le terre, sia nel perdere la marcatura.

Tassi 5,5: ha questa corsa fluida che sembrebbe consentirgli cose migliori ma che spesso lo porta a strafare e a perdere palla. Peccato perchè il tocco è aggraziato e qualche apertura interessante. Zanini non ha pazienza e lo toglie quasi subito ad inizio ripresa per giocarsi la carta Giacomelli.

Giacomelli 5,5 molti tifosi si chiedono perchè non riesca più ad andare via all’avversario. Forse perchè lo conoscono, forse perchè gli manca lo spunto in velocità. Comunque una delle azioni più pericolose della ripresa porta la sua firma: liberato sulla destra da un bel passaggio cerca Ferrari al centro consentendo la chiusura della difesa; forse sarebbe stato il caso di concludere egoisticamente da solo.

Romizi 6 ci voleva che una delle due conclusioni sparacchiate verso la porta almeno si avvicinasse al rettangolo difeso da Facchin. La grinta e la lucidità non gli mancano. Qualche volta tende un pò a strafare sopratutto quando si fa dare la palla ovunque anche nell’area di porta.

Giorno 5,5 Difficile da giudicare la sua prova: si vede che ha i numeri buoni ma si nota anche che l’intesa non è ancora la massimo e la condizione non lo sorregge del tutto. Zanini lo toglie dopo un tempo senza infamia e senza lode.

Alimi 5 è il solito giocatore”vorrei ma non posso” fa cose egregie e di qualità ma le sommerge in un mare di cose mediocri, falli sciocchi, appoggi elementari sbagliati, conclusioni approssimative.

De Giorgio 6: la classe del giocatore è fuori discussione come dimostra a metà primo tempo con un azione di grande temperamento e classe. La tendenza a strafare qualche volta lo limita. E poi, una domanda: ma quando hanno insegnato il fondamentale del tiro in porta ha marinato la lezione? se sa trasformare bene rigori e punizioni perchè qualche volta non prova la conclusione in azione di gioco ?

Giusti n.g. pochi minuti di grigiore sulla fascia destra non bastano per pervenire ad una valutazione.

Comi 5: è apparso ancora lontano dalla condizione migliore e a parte qualche spizzata di testa e la ricerca di un’intesa con Ferrari è parso decisamente fuori fase.

tocco indietro di Comi

Ferrari 5,5 E’ un altro che non tira quasi mai. Spesso è nel vivo dell’azione, diremmo che c’è più spesso lui di Comi ma difetta nelle conclusioni evitando di  chiudere le azioni anche quando sembrerebbe possibile.

 

 

Sull'Autore

Federico Formisano