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Terza Categoria: divampano le polemiche su Ponte dei Nori – Orsiana e Santomio- Treschè Conca

Stranamente le polemiche stanno alimentando l’interesse attorno alla terza categoria, più del reale interesse sul campionato.  Il girone vicentino conta tredici squadre di cui una fuori classifica (mentre altre 9 formazioni sono inserite nel girone Bassanese e tre in quello padovano). L’effetto di questo numero ristretto è quello di  giocare poco: 22 partite vere (più due che non valgono ai fini della compilazione di una graduatoria) ma garantisce due promozioni ( con un’altra wild card data a chi vince la Coppa) sulle quali si accende uno scontro duro senza esclusione di colpi. E le gare decisive divengono quasi delle battaglie come è capitato con la semifinale di Coppa fra Santomio e Treschè Conca, come è tornato a ripetersi nello scontro di campionato tra le stesse due squadre, come è successo infine nell’ultima vicenda quella tra Ponte dei Nori e Concordia. Il livello del campionato dal punto di vista tecnico gode di questa recrudescenza agonistica e il pubblico partecipa come non succede nemmeno nelle categorie superiori e la terza diviene il palcoscenico dove giocatori importanti assurgono a protagonisti (se si scorre la classifica cannonieri si vedono i nomi di Giuliano Carollo, Alex Benetti, Andrea Gavasso, Daniele Lappo, Klaudio Bajramaj, Ciro Scauzillo, ecc. tutti abituati a segnare anche in categorie diverse).  E veniamo a parlare di queste polemiche, iniziando dall’ultima quella andata in scena solo ieri, con la decisione del Giudice sportivo di dare partita persa al Ponte dei Nori contro il Concordia.

Ponte dei Nori – Concordia

Il verdetto del Giudice Sportivo è di per sé giuridicamente inattaccabile avendo applicato l’art. 22 “Esecuzione delle sanzioni”, che dice “Le gare, con riferimento alle quali le sanzioni a carico dei tesserati si considerano scontate, sono quelle che hanno conseguito un risultato valido agli effetti della classifica o della qualificazione in competizioni ufficiali […]; dovendosi considerare che l’interpretazione letterale della norma del C.G.S. di cui sopra induce a ritenere che non sia sufficiente disputare una gara ufficiale per ritenersi scontata la squalifica, qualora il calciatore in questione non venga schierato in essa, bensì vi è la necessità di un ulteriore elemento e cioè che la gara ufficiale abbia conseguito un risultato valido agli effetti della classifica. Questo elemento non è presente in una gara giocata con una squadra “fuori classifica”, il cui risultato, ai fini di detta classifica, è irrilevante; dovendosi considerare, inoltre, che la ratio della norma, infatti, è quella che scontare una squalifica in una gara contro una squadra fuori classifica impone al giocatore colpito da sanzione ed alla sua squadra un sacrificio limitato rispetto a quello connesso ad una gara contro una squadra in classifica. Mentre nel secondo caso – gara contro una squadra in classifica – l’efficacia negativa è determinante e potrebbe essere addirittura decisiva ai fini della classifica finale, nell’altra ipotesi (gara contro una squadra fuori classifica) resta irragionevolmente irrilevante ai fini considerati, mancando in questo caso il principio dell’afflittività della pena sportiva; considerato che, in analoga fattispecie, l’Alta Corte di Giustizia del CONI con decisione n.12 dell’anno 2011 ha chiarito tale aspetto in maniera incontrovertibile

In buona sostanza e poche parole il GS dice che sarebbe troppo facile scontare la squalifica in una gara che non conta per la classifica. Dal che per la verità discende una domanda “Ma che cosa sarebbe successo se il Ponte dei Nori avesse impiegato i giocatori squalificati contro il Quinto?” Non avrebbe perso la gara a tavolino in quanto la gara è fuori classifica ma i giocatori avrebbero potuto incorrere in un appesantimento della pena ?  Certo non è questo il problema reale e lo hanno colto bene i giocatori del Ponte dei Nori che al riguardo ci hanno scritto un accalorato appello “Troviamo vergognoso a dir poco, il ricorso della società Concordia in quanto poco signorile! Le problematiche dovute alle squadre fuori classifica dovrebbero essere combattute insieme non contro! Il regolamento deve essere rivisto immediatamente! Teniamo a precisare che la partita con il Quinto ( fuori classifica ) viene arbitrata comunque da arbitri ufficiali, con distinte ufficiali! se un nostro compagno fosse stato espulso in quella gara avrebbe dovuto scontare la squalifica la partita successiva a quella del Quinto. Proviamo vergogna per quanto è successo: una partita vinta sul campo meritatamente e persa a tavolino 3-0 per la politica calcistica fasulla. Non faremo la guerra a nessuno ma combatteremo sul campo come abbiamo sempre fatto, con umiltà e sacrificio. Ma una cosa è certa non ci sentiamo tutelati” .

Il portavoce prosegue poi con altre valutazioni sui sacrifici fatti per arrivare a raggiungere la quota play-off vanificati poi da una decisione della giustizia sportiva.

Santomio – Treschè Conca

Certo non meno rumore ha fatto la gara fra il Santomio ed il Treschè Conca vinta sul campo dal Santomio ma contestata dal Treschè Conca che ha ricorso in prima istanza al GS vedendosi il ricorso respinto ed ora appellandosi anche alla Corte sportiva di appello che dovrà valutare nei prossimi giorni sul lavoro portato avanti dagli avvocati.  In sostanza la partita giocata sul campo davanti ad un pubblico oversize per queste categorie si rigioca ora usando il fioretto delle contestazioni di carattere legale con due avvocati che ribattono l’uno all’altro con  fior di argomentazioni.

Ad assistere alla gara fra Santomio e Treschè Conca era presente Omar Dal Maso: questa è una delle foto

L’avvocato Michael Baù, legale della società altopianese parla nello specifico di una gara che non è più stata la stessa a causa del clima di tensione ingenerato da tale episodio “ I giocatori del Treschè Conca hanno più volte manifestato la volontà di abbandonare il terreno di gioco, intimoriti e sconfortati da quanto successo. La partita ha proseguito solo per inerzia fino al fischio finale”.

Ma la controparte che schiera l’Avvocato Danilo Montanari estensore per il Santomio delle controdeduzioni al ricorso del Treschè, replica che “non è oggettivamente vero che dopo l’uscita del n.17 del Treschè Conca A.S.D. la squadra sia scivolata in uno status psicofisico precario, atteso che, come indicato nello stesso ricorso di primo grado dell’attuale appellante, essa giocava di buona lena fino al termine, anche procurandosi un rigore a favore”.

Il nuovo assalto dell’avvocato Baù tocca invece il principio della responsabilità oggettiva della società ospitante che cita al riguardo gli articoli 4 e 12 del codice di Giustizia Sportiva laddove attribuiscono appunto alla società di casa l’onere di vigilare sull’operato e sul comportamento delle persone presenti nel recinto di gioco.  Ma su questo nuovo assalto la contromossa di Montanari che parla di  un ricorso in appello oggettivamente temerario, nella definizione giuridica data a questo aggettivo dall’ art.96 c.p.c., per la inaccettabile differenza nella descrizione dei fatti rispetto a quanto risulta dai documenti ufficiali, che narrano eventi completamente diversi e che costituiscono il documento probatorio di eccellenza nel diritto sportivo. Contestando in particolar modo la ricostruzione dei fatti della controparte soprattutto sul fatto che le lattine lanciate in campo sarebbero stati occultati dagli stessi giocatori del Santomio.

Infine il terzo affondo dell’avvocato Baù che dice nel suo ricorso che è acclarato il fatto che il Robay sia stato colpito  “ Non potendosi trattare di un contrasto di gioco”  e di conseguenza che a colpirlo sono stati i tifosi del Santomio i quali innegabilmente avevano effettuato ripetuti lanci di oggetti in campo in vari momenti della gara, oggetti potenzialmente pericolosi, come sostenuto dallo stesso GS.

Primo gol – San Tomio

Mentre continuano le discussioni sul match clou della domenica, ci giunge e pubblichiamo il video del primo gol della partita tra San Tomio e Treschè Conca, realizzato da Mauro Grotto su calcio di rigore.Autore della clip Massimo Rabarin

Pubblicato da Calcio Vicentino su martedì 30 gennaio 2018

Ma anche a questa contestazione risponde la controparte “il certificato di pronto soccorso – spiega Montanari –  depositato col ricorso in appello, offre importanti ed oggettivi motivi a confutazione delle tesi dell’appellante : i sanitari non sono riusciti a individuare il tipo di traumatismo lamentato alla testa e certamente hanno rilevato l’assenza di commozioni: con ciò chiudevano la pratica con tre giorni di riposo a domicilio, ossia una diagnosi piuttosto ordinaria per un giocatore dopo 72 minuti di partita, tra scatti gomito a gomito, cadute e pallonate di testa. Invece, l’effetto di una lattina di birra lanciata da almeno 30 metri che colpisca la testa o il volto di una persona è clinicamente peggiore, molto peggiore: impossibile in quei casi prescindere da suturazioni e diagnosi inferiori ai 20 giorni. Tale affermazione è corroborata dalle regole matematiche della fisica dei corpi in movimento, da numerosi trattati di scienza medico-legale e dall’esperienza medicosportiva, dalla lattina che colpì Boninsegna nel 1972 in avanti. Ma i fatti del 28.1.2018 che ci occupano in questa sede non c’entrano per nulla coi lanci di lattine. Oggettivamente.

A questo punto la nuova partita verrà decisa da un nuovo arbitro: il Gs della Corte sportiva d’appello che dovrà barcamenarsi tra commi e codicilli, andandosi a leggere anche qualche trattato di medicina o ingegnandosi di capire dal rapporto dell’arbitro fino a che punto il pubblico sia arrivato.

Di una cosa siamo certi: qualunque sia il verdetto del Giudice Sportivo a qualcuno resterà l’amaro in bocca: potrebbero essere invocati sospetti su favoritismi a favore delle società di pianura piuttosto che le società cosidette di montagna. Potrebbero essere adombrati dubbi e non sciolti enigmi.

Il nostro auspicio non può che essere quello di far tornare la parola al campo !!

Sull'Autore

Federico Formisano