Quel gol a dieci minuti dalla fine ha spento il sogno di pareggiare con la capolista della C e ci ha rimandato all’inferno di una classifica preoccupante. Ma il Vicenza del primo tempo è piaciuto, si è riconciliato con la sua gente e comunque vede un pò di chiaro dopo il buio nero pece degli ultimi due mesi…
Vicenza: Valentini; Malomo, Crescenzi, Milesi, Giraudo; Tassi (Bangu dal 72′), Romizi (Giusti dal 89′), Alimi; De Giorgio, Ferrari ( Comi dal 72′), Giacomelli. A disposizione: Fortunato, Costa, Bianchi, Sbrissa, Giorno, Magri, Addolori, Lucca. Allenatore: Zanini
Padova: Bindi; Salviato, Ravanelli, Trevisan, Contessa; Pulzetti (Sarno dal 76′), Cappelletti, Belingheri; Pinzi (Russo dal 92′); Capello (Mandorlini dal 92′); Gliozzi (Guidone dal 46′). A disposizione: Burigana, Chinellato, Zambataro, Mazzocco, Merelli, Tabanelli, Zivkov, Piovanello. Allenatore: Bisoli
Arbitro: Perotti di Legnano
Ammoniti: Belingheri, Pinzi, Trevisan, Contessa (Padova), Romizi, Malomo, Giacomelli (Vicenza).
Zanini conferma l’undici annunciato con Ferrari in campo e Comi, reduce dall’influenza in panchina. Tassi viene preferito a Bangu. In panchina anche l’ultimo arrivato Giorno.
Nel Padova Gliozzi e Ravanelli partono titolari con Chinellato in panchina e Mandorlini in panchina.
Il colpo d’occhio del Menti è da nostalgia pura, dai tempi dei play-off con il Pescara e di qualche partita della gestione Marino. I distinti si riempiono quasi completamente solo a gara iniziata mentre i padovani occupano tutta la Nord con un effetto biancorosso di rara suggestione.
Il pubblico vicentino ha risposto alla grande con molti della Tribuna Vip che pagano il loro biglietto e con molte elargizioni liberali di tifosi che vanno alle casse e lasciano l’importo del biglietto come segno di vicinanza alla squadra che soffre.
La squadra in campo risponde al suo pubblico con generosità: spesso i vicentini arrivano prima degli avversari sul pallone, cercano le sovrapposizioni sulle fasce e rispetto ai tempi andati sembrano migliorati nel palleggio e nei fondamentali
Il Padova si rifugia spesso nel fallo tattico per frenare il dinamismo dei nostri e l’arbito esibisce il cartellino a Belinghieri e Pinzi.
Purtroppo però questa lunga fase di predominio tattico del Vicenza non partorisce grandi opportunità di gol con un’unica vera occasione per De Giorgio che dopo essersi liberato bene manda alto di un nulla sulla traversa.
Buona la prova di un indemoniato Tassi che recupera palloni ovunque e di un Giraudo ovunque che compone con Giacomelli una diagonale di sinistra molto effervescente.
Il primo tempo si conclude con la constatazione che la squadra del Vicenza ha retto bene il confronto e ai punti avrebbe meritato qualcosa di più degli spocchiosi padovani.
Il contestatissimo Bisoli (il pubblico non gli ha perdonato alcune dichiarazioni al vetriolo) all’inizio della ripresa toglie un evanescente Gliozzi e inserisce Guidone.
Bastano 5′ per mostrare un altra partita. Pinzi e Pulzetti concludono fuori ma è solo il campanello d’allarme che suona per la squadra di Zanini che sembra aver finito la benzina. Le ripartenze non si vedono più ed il Padova comincia a tenere il possesso del pallone più a lungo di Giacomelli e c.
Al 56′ c’è la prima colossale occasione per i biancoscudati: Belinghieri tira, Valentini respinge corto e Guidone clamorosamente manda a lato. Arrivano altre occasioni sempre per gli ospiti con Belinghieri e Capello con palla a lato. Valentini è attento ma il Padova avanza il baricentro e ci schiaccia.
Il pubblico chiede a gran voce cambi che mister Zanini non attua subito. Spiacevole il gesto di Ferrari (che meritava di essere cambiato prima) che fa capire al mister di non essere d’accordo sulla sostituzione. Entra Comi che farà soppratutto a sportellate con i difensori ma senza incidere. Bangu sostituisce Tassi senza lasciare ricordi.
Nel Padova entra il talentuoso Sarno arrivato da poco dal Foggia e lascerà intuire le sue qualità segnando il match quando al 80′ andrà a concludere con un tiro maligno pieno di effetto. Valentini fino a quel momento determinante non intuisce la traiettoria sghimbescia del pallone e respinge malamente su Guidone che stavolta non può esimirsi dal realizzare la rete decisiva.
Il Vicenza ha dato molto e sembra non avere più lo smalto per reagire: l’unica vera opportunità è una conclusione di Romizi deviata e parata da Bindi. Poi alcune mischie senza esito. E la conclusione della gara con una sconfitta che alla fine ci può stare visto il secondo tempo del Padova e le occasioni create dalla squadra di Bisoli. Ma anche un buon Vicenza che ha retto contro una formazione costruita per vincere con giocatori che vengono dalla B o addirittura dalla A come Pulzetti (Bari, Bologna, Chievo), Pinzi (Udinese, Chievo) , Bindi (Crotone) , Gliozzi (Cesena), Salviato (Bari. Livorno, Novara), Cappelletti (Cittadella), ecc
Adesso dobbiamo solo rimboccarci le maniche. Lasciare lavorare il curatore De Bortoli per fargli risolevere i problemi economici e rimanere vicini alla squadra perchè ottenga la salvezza. Da questo punto di vista è stato importante l’abbraccio finale della Curva con i giocatori a dimostrazione che sono stati comunque giudicati positivamente per l’impegno e la dedizione dimostrata.
La classifica ci relega sempre dietro e quando arriverà la penalità saremo penultimi. Ma siamo convinti che riusciremo a tirarci fuori da questa situazione con le nostre forze.