Vi avevamo promesso una bomba al giorno collegata al calcio mercato e questa settimana vi abbiamo già parlato del caso Leodari e successivamente della trasmigrazione al Longare di mezza società cittadina. Oggi cercheremo di fare il punto sulle conseguenze che questa decisione di Oselladore e Coda ha avuto sul fronte valdagnese.
Il grafico ha lavorato per nulla ? Questo il logo del FC Valdagno che potrebbe essere stato superato dagli eventi..
Ricostruiamo innanzitutto quello che è successo in questo periodo dannatamente breve per tutti gli accadimenti che sono avvenuti.
Altovicentino
Tutto parte dalla crisi economica dirompente e gravissima che coglie l’Altovicentino del presidente Dalle Rive. Il presidente è un uomo astuto e sopratutto è un abile imprenditore, ma la situazione che si è verificata con il concatenarsi di emergenze negative ha messo in crisi il suo modesto impero. L’affitto d’impresa della Fonderia Anselmi di Camposampiero si rivela un bagno di sangue inimmaginabile che drena risorse anche alla Safond Martini, la ditta da cui è partito Dalle Rive che in febbraio di quest’anno chiede il concordato preventivo.
La situazione difficile delle aziende che fanno capo all’imprenditore thienese si riverba sull’Altovicentino che entra in una gravissima crisi di liquidità. Dalle Rive promette a giocatori, staff e creditori di fare fronte ai suoi impegni ma non è così semplice e a tutt’oggi Dalle Rive non ci risulta sia riuscito ad ottemperare agli impegni assunti. Per un paio di mesi l’impreditore di Tezze d’Arzignano, Roberto Maria Coda, rimanendo sempre ben celato all’opinione pubblica, cerca la disperata impresa di salvare il salvabile ma è lui stesso in una conversazione che abbiamo avuto questa settimana a rinunciare dopo che la situazione presentata in un primo momento si presenta in realtà ben più grave e seria. Coda allora studia un progetto alternativo che prevede di utilizzare comunque il prestigioso Stadio dei Fiori di Valdagno ( nel frattempo ristrutturato con un importante intervento dal Comune) per disputarvi il campionato di Eccellenza, attraverso l’acquisizione della società sportiva Leodari e il suo “spostamento” (almeno parziale) a Valdagno.
San Quirico e Valdagno FC
Nel frattempo, però, la dirigenza del San Quirico con il presidente Michele Bicego, il vice Dario Sbabo e con alcuni altri dirigenti del Real Valdagno pensa ad un operazione molto interessante e caratterizzata da gradualità che prevede la nascita di una nuova società (il Valdagno FC) che disputerà il campionato di seconda categoria utilizzando la base della squadra del vecchio San Quirico, giocherà, se il Comune le concederà l’impianto dopo il 30 giugno data in cui l’Altovicentino decadrà dalla convenzione attualmente in essere, nello Stadio dei Fiori. In una conversazione che abbiamo avuto oggi con Bicego il dirigente ha ammesso che giocare al famoso stadio del Marzotto avrebbe convinto molti giocatori ad accettare le proposte della nuova società. Ed in effetti il progetto Valdagno, per restituire dignità al calcio della vallata e “valdagnesità” allo stesso prende forma: arriva Herik Franco come allenatore, Arrivano anche il portiere Pagliarulo, i difensori Nicola Masiero e Formentini, i centrocampisti Pesavento , Rocchetti, Giuriato e Sfishta, gli attaccanti De Franceschi, Doria, Barbieri (ex Pedemontana) Il settore giovanile della nuova società verrebbe garantito del Real Valdagno con cui viene annunciato il matrimonio. Da buon imprenditore che sa fare il passo secondo la lunghezza della gamba Bicego riteneva anche di acquisire con il bacino valdagnese un pool di sponsors più ampio di quello che fino al mese scorso sosteneva il San Quirico. Altro dato da tenere conto: un eventuale ritorno della Valdagno Fc a San Quirico e al vecchio nome farebbe venire meno molti dei passaggi già perfezionati perchè i giocatori non sarebbero più incentivati a giocare nel glorioso impianto (per lo più rammodernato) e con le casacche biancazzurra indossate negli anni passati da fior fiore di giocatori.
Nasce il Valdagno SBF
La stretta di mano Oselladore – Coda
Quello che spiazza completamente la dirigenza ex San Quirico è la nascita del nuovo soggetto. Il nuovo nome Valdagno Sbf (che sta per San Bortolo Fiamma) fino ad oggi non era noto e non è ancora ufficiale. Ma risponde ai requisiti già presentati nel corso dell’intervista che ci hanno concesso Oselladore e Coda martedì scorso, ovvero il nome Valdagno ben evidenziato (per garantire l’utilizzo dell’impianto del Villaggio Margherita) e con la salvaguardia del glorioso nome delle società della città San Bortolo e Fiamma. Nell’operazione entra anche la Srl Real Valdagno di cui Coda possiede in qualche modo il controllo. Il Real Valdagno società di puro settore è stata trasformata in SRL per acconsentire la fusione con l’Altovicentino e per rendere definitivo il matrimonio per la squadra ex Marano con i valdagnesi. Questo prima dei problemi arrivati da capo e collo a Dalle Rive. Ma come ci ha spiegato oggi Michele Bicego, l’Altovicentino ha sempre giocato in deroga a Valdagno e per continuare a giocare lì deve arrivare alla fusione con il Real Valdagno. E deve farlo entro il 23 giugno data ultima per la FIGC per effettuare fusioni.
L’idea di Bicego era quella di lasciare che Altovicentino e Real Valdagno arrivassero alla fusione e di rilevare nella sostanza un settore giovanile che secondo lui non avrebbe potuto interessare più di tanto a Dalle Rive e al fido Bajo più concentrati ad un discorso d’elite maggiormente rivolto all’alto vicentino (Marano e vicinanze).
Il progetto naufraga.
Di fronte alla nascita del Valdagno Sbf il profetto di Bicego e Sbabo diventa inattuabile per tutta una serie di motivi: è impensabile che due società assumono in breve tempo lo stesso nome distinto solo da un suffisso, è impensabile che l’ex San Quirico possa giocare al Fiori, è impensabile che il settore giovanile del Real Valdagno di fronte all’ipotesi di una società strutturata possa confluire nel San Quirico. Oggi Bicego ci ha ribadito tutta la sua delusione e propositi di abbandono. La speranza del presidente è che ci sia un colpo di coda di Dalle Rive che decida di tornare in campo, sistemare le pendenze, fondere le due srl (Altovicentino e Real Valdagno) e a quel punto Coda dovrebbe abbandonare la sua ipotesi lasciando il nome Valdagno agli amici di San Quirico. Ma non sarà così per molti motivi:
– l’accordo fra Oselladore e Coda è già diventato vincolante e a Vicenza si rischia di trovare solo le briciole di quello che era il Leodari
– la situazione finanziaria dell’Altovicentino è vicina al punto del non ritorno.
– all’interno dell’Altovicentino sembra che ci sia chi vuole far nascere un Accademy riservata ai ragazzi più giovani.
– l’accordo fra Coda e il Comune di Valdagno è molto avanzato: oggi in una brevissima conversazione che abbiamo avuto con Acerbi, Sindaco di Valdagno, lo stesso ci ha confermato la sua idea di privilegiare un soggetto in grado di far tornare il calcio che conta a Valdagno.
C’è il rischio concreto che non riparta più nemmeno il San Quirico.
La delusione è tanta e tale che se non dovessero subentrare altre situazioni potrebbe sparire anche il San Quirico. Bicego non esclude questa ipotesi che sarebbe una doppia sconfitta per il calcio della vallata. Siamo fiduciosi che subentri la ragionevolezza. E’ vero che il progetto era ambizioso e si dovrebbe rientrare in una realtà fatta di tanti sacrifici, ma noi che ricordiamo quando a San Quirico c’era solo una squadra di Amatori, sappiamo anche quanti importanti passi in avanti siano stati fatti fino a costruire una formazione in grado di dire la sua nel campionato di seconda categoria.