E’ stata una serata magica e per certi versi irripetibile. Quando il pubblico ha invaso il campo per abbracciare Guidolin e Dalle Carbonare. l’emozione si toccava con mano.
La partita non ha rivestito grande importanza: a pochi importava quanto potevano resistere gli apprezzabili volontari di un improbabile Napoli selezionati attraverso le autosegnalazioni al Giornale di Vicenza. Nell’aria c’era sopratutto il ricordo di quella sera del 29 maggio quando il Menti divenne per un giorno il cuore pulsante del calcio italiano.
La festosa invasione di campo finale
Dall’introduzione con i Carmina Burana suonati con la stessa tempestante sequenza di tamburi che scavavano fin dentro le viscere e facevano venire la pelle d’oca. Certo non c’erano quelle coreografie che tutti abbiamo nella mente. Non c’era la stessa folla. Ma loro si loro c’erano Brivio, Sartor, Beghetto, Viviani, Lopez, Di Carlo, Gentilini, Maini, Cornacchini, Otero, Murgita, Ambrosetti con Guidolin in panchina, e poi Mondini, Mendez, D’Ignazio, Belotti, Amerini, Iannuzzi, Rossi, ecc. tutti presenti con l’unico giustificato Fabio Firmani assente perchè impegnato con il suo club in Arabia, ma latore di un bellissimo messaggio di grande umanità.
Il ricordo che ritorna nelle immagini trasmesse sugli schermi con la seguenza delle squadre eliminate (non certo le ultime arrivate come il Milan di Weah, Savicevic e Baggio, come il Bologna di Marocchi, Andersson e Kolivanov, come il Napoli di Pecchia, Boghossian, Caccia, Ayala e Cruz)
Il ricordo che ritorna nelle parole ricche di nostalgia del presidente Dalle Carbonare che a quella gara non potè assistere perchè ristretto nelle patrie galere, o nella consapevolezza di Guidolin (uno che si è seduto su panchine importanti Bologna, Udine, Palermo, Swansea) ma che vuole finalmente godersi quella Coppa; visto che quella sera troppo era l’emozione e la carica di pathos per averne potuto trattenere anche solo una minima parte.
Mendez, Cornacchini e il responsabile del sito Federico Formisano ( che era l’Assessore allo Sport nel 1997)
I tifosi (forse potevano essere ancora di più ma comunque erano un numero dignitoso ed importante) che tornavano a cantare i loro cori preferiti: ” Solo noi, solo noi, Mimmo Di Carlo lo abbiamo noi !” Oppure “noi vogliamo tanto bene a Guidolin” ” Portaci, portaci in Europa. Dai Pieraldo portaci in Europa” ” Un capitano, un capitano sei solo un capitano (rivolti a Joe Lopez)” ” Dai Otero facci un pero !”
E’ stata una bella occasione di fare pace con il calcio e sopratutto con il calcio biancorosso. Speriamo da domani di non trovarci nella stessa broda di discussione inutili e di ricordare che la Storia siamo noi..
Al pomeriggio..
Nell’ambito delle iniziative per il 20° anniversario della conquista della Coppa Italia da parte del Vicenza Calcio, oggi pomeriggio in Sala Stucchi il sindaco Achille Variati e la giunta comunale hanno ricevuto la formazione dei campioni biancorossi del 1997 guidata dall’allora capitano Giovanni Lopez.
Erano presenti: i portieri Pierluigi “Gigi” Brivio e Luca Mondini; i difensori Luigi Sartor, Gilberto D’Ignazio, Massimo Beghetto, Giovanni Lopez, Davide Belotti; i centrocampisti Giuliano Gentilini, Domenico “Mimmo” Di Carlo, Giampiero “Jimmy” Maini, Fabio Viviani, Gustavo Mendez, Daniele Amerini; i due esterni offensivi Gabriele Ambrosetti e Maurizio Rossi; gli attaccanti Alessandro Iannuzzi, Giovanni Cornacchini, Marcello Otero, Roberto Murgita.
Assieme ai giocatori hanno incontrato l’amministrazione comunale anche i tecnici e i dirigenti di allora: Francesco Guidolin, ex allenatore; Pieraldo Dalle Carbonare, ex presidente della società e Sergio Gasparin, ex direttore generale.
“Benvenuti a tutti voi a nome dell’intera città che, a distanza di 20 anni da quel 29/5/1997, ancora vi ringrazia – ha dichiarato il sindaco Achille Variati –. Siete voi, infatti, giocatori, mister, società, ad aver conquistato, in 115 anni di storia, il trofeo più importante del Vicenza Calcio. Grazie alla vostra passione, fatica e intelligenza, avete fatto esultare di gioia una città di provincia che una sera di fine maggio di 20 anni fa è riuscita a sbaragliare tutti gli avversari portando a casa la Coppa Italia. Il Vicenza Calcio non è solo una società sportiva: è parte integrante dell’identità di questa città. Per questo motivo se dovessi dedicare a qualcuno questo riconoscimento sarebbe indubbiamente ai tifosi biancorossi che in questi anni non hanno mai abbandonato la loro passione così semplice, pura, genuina, che continua a vivere di generazione in generazione”.
Ad ogni calciatore, tecnico e componente della società il sindaco ha consegnato una copia del libro “Vicenza. Gioiello del Rinascimento”, con dedica autografa, realizzato da Regione Veneto, Comune di Vicenza (assessorato alla crescita) e Consorzio Vicenza è.
I giocatori, quindi, hanno visitato la mostra sulla storica vittoria del 29 maggio 1997 allestita nel cortile di Palazzo Trissino. La mostra – che, oltre alla Coppa Italia, ospita foto, gigantografie, articoli di giornale – è a ingresso libero ed è visitabile fino a domenica 4 giugno.