Redazionali

Un Vicenza da elogi perde con il Verona, ma qualcuno dovrà fare un esame di coscienza

Al 89′ Bessa trova il pari dopo che nei minuti precedenti prima Ebagua e poi Giacomelli hanno divorato le occasioni per il terzo gol. La beffa nel recupero con il gol del 3-2 di Romulo e torniamo a casa con le pive nel sacco.

Al 89′ Bessa trova il pari dopo che nei minuti precedenti prima Ebagua e poi Giacomelli hanno divorato le occasioni per il terzo gol. La beffa nel recupero con il gol del 3-2 di Romulo e torniamo a casa con le pive nel sacco.

Verona – Vicenza 3-2 20′ Siligardi (Ve). 33’ Bellomo (Vi), 59′ Esposito (Vi), 89′ Bessa (Ve), 94′ Romulo (Ve)

Verona: Nicolas,  Romulo, Ferrari, Caracciolo (Troianiello dal 86’), Souprayen; Bessa, Bruno Zuculini (Ganz dal 75’), Fossati; Luppi (Valoti dal 58’), Pazzini, Siligardi.
A disposizione Coppola, Pisano, Boldor, Zaccagni, Fares, Cappelluzzo. Allenatore Pecchia

Vicenza: Vigorito; Pucino, Adejo, Esposito, D’Elia; Signori, Gucher, Bellomo (69′ Rizzo); Orlando (64′ Siega), De Luca (75′ Ebagua), Giacomelli.
A disposizione: Costa, Bogdan, Doumbia, Bianchi, Zivkov, Cernigoi. Allenatore Torrente

Arbitro: Abbattista di Molfetta.

Al 87’ il Vicenza è ancora in vantaggio per 2-1 e Giacomelli spreca un’occasione incredibile per realizzare il gol del 3-1 che probabilmente avrebbe chiuso la gara. Il capitano che, come minimo va degradato sul campo, scatta in contropiede e arriva da solo davanti a Nicolas con Signori libero a centro aerea ma Jack sceglie di concludere e manda alto.

Passano due minuti, il Vicenza sta giocando una gara con il cuore di fronte ad un Verona ricco di giocatori di valore, ma proprio uno di questi probabilmente il più forte di tutti, Bessa, decide che la gara non può finire così e s’inventa una conclusione diabolica imparabile per Vigorito.

E’ pareggio ed il Bentegodi quasi ammutolito in precedenza dalla tenacia di un Vicenza diverso da quello con il Trapani, a Latina o in casa con la Pro Vercelli, torna ad essere il dodicesimo uomo pro Verona con i duemila tifosi vicentini che cercano di sostenere la squadra in un momento difficile. L’arbitro concede 6’ di recupero ed al 4’ la palla arriva al difensore Romulo che gode di un impensabile libertà e che la volo batte nuovamente Vigorito. Il Vicenza perde una partita che avrebbe meritato almeno di pareggiare. Ma pur nella sconfitta questa squadra dimostra di voler comunque la salvezza e adesso sappiamo che la potrà ottenere giocando con questo spirito e questa voglia.

Abbiamo concentrato la nostra analisi sugli ultimi minuti dalla gara e quindi torniamo all’inizio.

Torrente schiera il Vicenza più logico del momento con Orlando e Giacomelli larghi sulle fasce ma pronti ai ripiegamenti e De Luca generosa unica punta. Ebagua va in panchina e quando entrerà in campo nel finale ci si renderà conto che ben difficilmente potrà giocare più dei venti minuti finali se le condizioni fisiche sono quelle che appaiono dalla tribuna.

Nel Verona ci sono Siligardi, Pazzini e Luppi in prima linea con Ganz e Valoti in panchina.

La gara è tesa e molto spezzettata ma il Vicenza tiene il campo con dignità aggredendo i portatori di palla e marcando a tutto campo. La prima caratteristica che emerge dopo l’arrivo di Torrente è la grinta ed il carattere che l’ex roccioso terzino genoano ha saputo trasfondere nei suoi giocatori.

Ma l’assunto che nel calcio si vince se si hanno i giocatori di classe diventa reale al 26’ quando il Verona finora impacciato ed incapace di creare pericoli alla porta di Vigorito va in vantaggio grazie ad una conclusione molto bella di Siligardi.

Il Vicenza purtroppo denota i suoi consueti limiti offensivi con De Luca che corre come un matto ma incide poco contro le torri Ferrari e Caracciolo. Però anche il Vicenza dispone di un giocatore di caratura superiore Bellomo che s’inventa una splendida conclusione imparabile per Nicolas. Ed il pareggio è meritato perché se il Vicenza ha segnato alla prima conclusione nello specchio, non possiamo ignorare che anche i gialloblu non hanno certo impressionato prima di andare in vantaggio. Il Verona torna in avanti e poco prima della fine del tempo costruisce con Bessa l’opportunità del vantaggio: il tiro del forte centrocampista che ha giocato a Vicenza (ma incompreso all’epoca) colpisce il palo. Pazzini riprende e segna ma era in fuorigioco e l’arbitro giustamente annulla.

Dopo una buona partenza del Vicenza nel secondo tempo sembra che il Verona riconquisti campo e controllo del gioco e crea tre occasioni da gol con Bessa, Luppi e Siligardi murato da Adejo. Ma nel momento di maggior pressione dei gialloblu, il Vicenza va in vantaggio con Esposito che colpisce di testa sotto misura dopo aver fatto a sportellate con i veronesi.

Siamo al quarto d’ora e quindi c’è ancora un’eternità prima di giungere alla conclusione della gara ma è in questa fase che il Vicenza mostra le cose migliori con un contenimento pugnace e un contropiede che spesso mette in difficoltà gli uomini di Pecchia. Torrente centra anche i cambi facendo entrare Siega al posto di un Orlando non al 100% e Rizzo al posto di Bellomo che non è certo un maestro del gioco d’incontro. I due si piazzano a centrocampo a portare legna ma soprattutto a chiudere i corridoi e le fonti del gioco. Il Verona balbetta e sbaglia molto. Pecchia ricorre dapprima a Valoti che prende il posto di Luppi e poi a Ganz che va a fare la terza punta a fianco di Pazzini e Siligardi. Nel finale entreranno anche Ebagua e Troianello. Il Vicenza sembra riuscire nella clamorosa impresa che darebbe una svolta al suo campionato. Ma prima Ebagua e poi Giacomelli sprecano l’occasione del terzo gol e poi succede quello che abbiamo già descritto. La settimana prossima giocheremo con la Ternana e sarà la partita della vita. Ma con questo spirito si potrà riuscire nell’impresa e a quel punto almeno la speranza dei play-out saranno a portata di mano.

Sull'Autore

Federico Formisano